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Foto della camomilla

La Camomilla:
5 cose che devi sapere su di lei

La Camomilla è molto più di un semplice rimedio della nonna per dormire o calmare il mal di pancia!

Secondo uno studio dell'Università di Cambridge, se ne consuma fino a un milione di tazze al giorno in tutto il mondo!

Ma siamo davvero sicuri che il suo utilizzo si fermi qui?

Assolutamente no.

Approfondiamo la storia millenaria, la scienza e i suoi sorprendenti usi, anche in cucina.

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La sua etimologia e la sua storia millenaria

Il nome scientifico della camomilla che usiamo di più, nota anche come Camomilla tedesca, è Matricaria chamomilla.

Questo binomio deriva da due parole greche che ne svelano l'antica reputazione:

  • matricaria: deriva da matrix, che significa "utero". Questo fa riferimento alle sue antiche proprietà emmenagoghe capaci, cioè, di stimolare il flusso mestruale.

  • chamomilla: deriva da camemilon, che significa "mela nana", per il suo sapore che ricorda quello della mela Renetta.

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L'uso della Camomilla è antichissimo.

​Nell’Antico Egitto era dedicata al Dio Sole e quasi venerata. Veniva utilizzata soprattutto per le sue proprietà febbrifughe.

Nel medioevo era utilizzata soprattutto come tonico e antinevralgico.

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Il suo utilizzo non è mai andato perso!

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Oggi rientra nella farmacopea di ben 26 paesi ed è ancora centrale nella medicina tradizionale e nell'omeopatia.

Un tesoro di utilizzi e la convalida della scienza

La Camomilla vanta una storia ricca di applicazioni, molte delle quali sono state confermate dalla moderna fitoterapia.

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Utilizzi tradizionali e confermati dalla scienza moderna

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Malattie respiratorie: anticamente si soleva fare dei suffumigi con la camomilla per alleviare i problemi respiratori. Un altro uso, sempre per lo stesso scopo, era quello di utilizzare un suo macerato oleoso, ottenuto mettendo in macerazione dei capolini essiccati in olio d'oliva. Questa preparazione veniva applicata sul permettendo agli oli essenziali di evaporare ed essere inalati dal paziente. Un rimedio simile era consigliato persino da Nostradamus per alleviare i dolori articolari.

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Occhi e congiuntivite: un uso comune è l'infuso di fiori e foglie per fare impacchi e lavaggi oculari contro lacrimazione o congiuntivite.

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Disturbi intestinali: la tradizione popolare è confermata dalla scienza. Uno studio del 1993 sui neonati ha dimostrato che l'uso della camomilla contro le coliche intestinali è riuscito a diminuire il dolore dei bambini del 57%!

È utilizzata persino in veterinaria per disturbi intestinali negli animali.

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Postpartum: in passato, si davano infusi molto concentrati alle neomamme per limitare la possibilità di emorragie postpartum.

Attenzione alle sensibilità!

Nonostante i suoi benefici e il suo profilo di rischio minimo, la camomilla richiede cautela in alcune applicazioni.

La medicina moderna ha evidenziato, ad esempio, che i lavaggi oculari possono, in soggetti sensibili, provocare reazioni allergiche. Questo accade perché il fiore contiene polline che si rilascia nell'infuso. Chi è già sensibile all'artemisia o a tutte le Asteracee (la famiglia di appartenenza) dovrebbe prestare particolare attenzione.

piatto gourmet con camomilla

La camomilla in cucina: un ingrediente stellato

La Camomilla non è solo un rimedio fitoterapico, ma anche un ottimo ingrediente culinario, grazie alle sue note aromatiche che si prestano a preparazioni sia dolci che salate.

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Il suo aroma è complesso e unico!

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Oltre al dolce e al floreale, presenta note amare e fresche. Al naso e al palato riporta al profumo di mela verde (il motivo del suo nome greco) e persino di carota.

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È perfetta per piatti dolci come gelati e panne cotte, ma si accosta magnificamente anche a sapori intensi.

L'aroma particolare la rende ideale da abbinare alla selvaggina, al fieno e alle carni di animali selvatici.

 

Esempi di questo uso si trovano nei piatti di chef di alto livello, come Stefano Baiocco (due stelle Michelin) e Stefano Basello del ristorante "1905" a Udine.

La scienza dietro la pianta: il fitocomplesso

Le straordinarie proprietà della camomilla sono dovute a un complesso di sostanze chimiche chiamato fitocomplesso.

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La parte più studiata è quella composta dagli Oli Essenziali, ricchi di componenti cruciali:

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  • Alfa Bisabololo e i suoi ossidi. Questo componente costituisce fino al 75-90% della composizione dell'olio e è il principale responsabile dell'azione lenitiva e anti-infiammatoria della Camomilla.

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    Camazulene: Presente in concentrazione variabile (tra lo 0,2% e l'1,9%) , è la sostanza che conferisce il caratteristico colore blu all'olio essenziale e possiede potenti proprietà antinfiammatorie.

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    Farnesene: Questo terpene, che si trova anche nella Cannabis, è il responsabile dell'aroma di mela della pianta. Contribuisce inoltre con proprietà antinfiammatorie, antisettiche e antispasmodiche.

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Il fitocomplesso è simile in tutte le varietà (ad esempio camomilla tedesca e camomilla romana), ma la concentrazione dei principi attivi cambia: la camomilla romana, ad esempio, ha meno camazulene ed è più indicata come rimedio antispasmodico.

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IMPORTANTE: la concentrazione dei principi attivi (in particolare sesquiterpeni e camazulene) è massima quando il fiore è aperto, ma non ha ancora iniziato a sfiorire.

Guida al riconoscimento della camomilla vera

La Camomilla cresce spontanea in Italia, dalla montagna alla pianura, prediligendo terreni calcarei e umidi, ma esposti al pieno sole.

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La camomilla vera (Matricaria chamomilla) può essere confusa con piante simili (come la margherita (Leucanthemum vulgare), l' Erigeron annuus o la pratolina (Bellis perennis), ma c'è un trucco infallibile:

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  • ricettacolo cavo: sezionando il capolino (l'infiorescenza, ovvero il "cuore" del fiore), si nota che è cavo al suo interno. Se il ricettacolo è cavo, si tratta di Matricaria chamomilla.

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È fondamentale non confonderla con l'Anthemis cotula L., chiamata anche camomilla fetida.

Come suggerisce il nome, "puzza di piedi", a causa di una sostanza presente nel suo olio essenziale chiamata anthecotulide.

Può provocare in soggetti sensibili nausea e addirittura fotosensibilità.

Oltre all'odore, ha infiorescenze molto più grandi e, soprattutto, un ricettacolo pieno e  non cavo.

capolino cavo della camomilla

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